I calciatori africani del Milan: da George Weah a Kevin-Prince Boateng
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Direttore: Alessandro Plateroti

Kessié e i suoi fratelli: i calciatori africani nella storia del Milan

George Weah rosa Milan

Da Weah a Boateng, da Muntari ad Aubameyang, storie e carriere dei calciatori africani del Milan.

Calciatori africani Milan. Franck Yannick Kessié, giovane centrocampista appena approdato al Milan dall’Atalanta, è solo l’ultimo di una lunga serie di giocatori provenienti dal continente nero che hanno vestito la casacca rossonera. Alcuni con maggiori fortune, come l’indimenticabile George Weah o l’altalenante Kevin-Prince Boateng, altri senza quasi lasciar traccia, come Dominic Adiyiah o Rodney Strasser. Andiamo a scoprire curiosità e carriere di alcuni di questi campioni, o potenziali tali, che hanno contribuito in qualche modo alla storia gloriosa del Milan.

Calciatori africani del Milan

Cyril Domoraud. Se pensate che Kessié sia il primo calciatore ivoriano della storia rossonera, vi state sbagliando. Il suo non illustre predecessore fu Domoraud, difensore dal fisico statuario arrivato a Milano nel 1999 grazie all’Inter, che lo prelevò dal Marsiglia. Dopo una parentesi in prestito al Bastia, venne ceduto al Milan dai cugini in uno scambio con Thomas Helveg. La sua avventura rossonera durò però solo una decina di giorni, il tempo chiudere la trattativa che lo porterà al Monaco nell’estate del 2001.

Sono stati ben sette invece i calciatori nigeriani che hanno vestito, anche di passaggio, la maglia del Milan. La maggior parte di loro non dirà molto agli appassionati rossoneri: Datti, Umunegbu, Osuji, Henty, più recentemente Taiwo. Un altro, Taribo West, è ancora oggi piuttosto celebre per le sue treccine e per la sua successiva carriera da pastore pentecostale. Arrivato al Milan dai cugini dell’Inter (con cui vanta oltre 40 presenze), collezionò nel 1999-2000 solo quattro apparizioni in campionato, condite però da una rete. Infine, è ancora di proprietà del Milan Nnamdi Oduamadi, attaccante classe ’90 cresciuto nelle giovanili del club. Finora per lui una sola presenza in prima squadra, il 18 settembre 2010. Poi, tanti prestiti in giro per l’Italia e per l’Europa. Difficilmente lo rivedremo a San Siro nei prossimi mesi…

Rodney Strasser. L’unico sierraleonese della storia del Milan (finora) è il centrocampista che attualmente milita nella squadra portoghese Gil Vicente, in prestito dal Genoa. In rossonero ha collezionato 6 presenze e 1 gol (6 gennaio 2011 contro il Cagliari, su assist di Cassano). Carriera simile anche per Mohamed Sarr, difensore senegalese cresciuto tra Treviso e Milan, ma ceduto dopo tre presenze (e 1 gol) nell’ormai lontano 2002.

I fratelli Aubameyang. Curiosa la storia dei tre fratelli gabonesi, Catilina, Willy e Pierre-Emerick, passati per le giovanili rossonere in anni differenti senza riuscire a imporsi in prima squadra. E se per Catilina e Willy il rimpianto è minore, per l’attaccante di proprietà del Borussia Dortmund, accostato al Milan nelle scorse settimane per l’inarrivabile somma di 70 milioni di euro, saranno in molti dalle parti di Milanello a struggersi e mordersi le mani.

Due i liberiani del Milan: il semi sconosciuto Zizi Roberts e l’ineguagliabile George Weah. Insignito nel 1999 dall’IFFHS del titolo di calciatore africano del secolo, George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah venne acquistato dal Milan nel 1995 per 11 miliardi di lire dal Paris Saint Germain. Segnò il primo gol in rossonero contro il Padova, dopo soli sei minuti dal debutto. A dicembre vinse il Pallone d’Oro, primo calciatore non europeo ad aggiudicarsi il premio (fino a quell’anno appannaggio esclusivo dei calciatori nativi del Vecchio Continente). Con 11 gol in 26 partite, contribuì alla conquista dello scudetto in quella stagione. Nelle due stagioni successive mise a segno 23 gol, tra i quali anche quello famoso contro il Verona, l’8 settembre del 1996: uno dei coast-to-coast più apprezzati della storia. Anche nel 1998-99 il suo contributo fu decisivo per la conquista dello scudetto, sotto la guida di Alberto Zaccheroni. La sua avventura in rossonero si chiuse nel gennaio 2000, con un invidiabile bilancio di 147 partite e 58 gol segnati. Al termine della propria carriera ha deciso di impegnarsi politicamente nel proprio paese.

Molto folta anche la colonia ghanese della storia del Milan. Si va da Dominic Adiyiah, una delle stelle del Mondiale Under 20 del 2009, arrivato in rossonero l’anno successivo come una grande promessa ma mai impiegato in prima squadra, a Michael Essien, campionissimo col Chelsea, meteora in rossonero. Da segnalare i Boateng (omonimi ma non imparentati): Kingsley, ex talento delle giovanili rossonere, e Kevin-Prince, grande protagonista nel triennio 2010-2013, meno fortunato nella seconda parentesi rossonera del 2016. Infine, come dimenticarsi di Sulley Ali Muntari, tre anni e diversi gol con la maglia del Milan, rimasto indissolubilmente legato al ‘gol di Muntari’ che nel 2012, difatti, consegnò il primo scudetto alla Juve di Conte: un clamoroso errore arbitrale che ancora oggi i tifosi del Milan non riescono a perdonare.

Più recenti ma non particolarmente amati Bakaye Traoré e Kevin Constant, rispettivamente unico maliano e guineiano della storia rossonera. Nel suo biennio al Milan, Constant venne reinventato da Allegri come terzino sinistro, guadagnando il posto da titolare grazie alla propria corsa, senza mai risultare però decisivo.

Infine, per quanto riguarda l’africa settentrionale vanno segnalati gli algerini Samir Beloufa e Djamel Mesbah, e il marocchino Adel Taarabt, ricordato ancora oggi per la bella rete con il Napoli l’8 febbraio del 2014 (gara vinta 3-1 dagli azzurri) e per alcune giocate di ottima qualità, abbinate a un rendimento tutto meno che costante.

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ultimo aggiornamento: 19 Settembre 2018 13:22

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